Emergenza Covid 19, le linee guida dell’atteso “Decreto Legge Aprile”. Gli strumenti per sbloccare il credito alle aziende oramai in asfissia, dalle micro alle grandi imprese del Paese, all’esame del Consiglio dei Ministri di oggi.

Roma, 06 Aprile 2020

Il prossimo “agognato” Decreto Legge, atteso per questa settimana, dovrà tentare di risolvere il problema di grave illiquidità delle aziende del Paese, dalle più piccole a quelle grandi.

Su alcuni punti nodali, ancora all’esame del Governo in queste ore di confronti con le opposizioni, ci sono alcune conferme che dovrebbero essere la colonna portante del provvedimento legislativo.

Nella serata di ieri, domenica, il Ministro dello Sviluppo Economico ha fatto alcune dichiarazioni su quelli che dovrebbero essere le peculiarità del “DL Aprile”, sia per le piccole che per le grandi imprese.

Per quanto concerne le PMI, il Ministro ha dichiarato che la strada prescelta dovrebbe essere quella di potenziare l’attuale Fondo di Garanzia istituito presso MCC, riconoscendo una garanzia statale, per le aziende fino a 499 dipendenti, nei seguenti termini:

  • garanzia pubblica del 100%, per i prestiti fino ad euro 25.000, senza alcuna valutazione del merito di credito da parte della banca che dovrà veicolare ed “istruire” il finanziamento richiesto;
  • garanzia pubblica del 100%, per i prestiti fino ad euro 800.000 (ma nei limiti, si sta discutendo, del 25%-30% del fatturato 2019 dell’impresa richiedente), con la valutazione del merito di credito, da parte della banca che dovrà veicolare ed “istruire” il finanziamento richiesto;
  • garanzia pubblica al 90%, per i prestiti fino ad euro 5kk, potendo arrivare al 100% con la controgaranzia dei Confidi, con la valutazione del merito di credito, da parte della banca che dovrà veicolare su MCC ed “istruire” il finanziamento richiesto.

Già questo sarebbe un primo risultato, se si considera che l’idea iniziale del Governo era quella di non andare oltre al 90% per tutti. In tale scenario, è auspicabile possano esservi ulteriori passi in avanti in queste ore/giorni (prima della pubblicazione in G.U.), soprattutto se si osserva che nella fascia tra euro 25.000 ed euro 800.000 di finanziamento la presenza della garanzia al 100% sembrerebbe non scongiurare, in ogni caso, la necessità di una valutazione del merito creditizio da parte della banca ed MCC, con evidente dilatazione dei tempi per ottenere l’erogazione del finanziamento richiesto.

Allo stato attuale, almeno fino a ieri sera, dalle parole del Ministro non è dato sapere quale sarà in concreto la procedura di valutazione da parte delle banche e del Medio Credito Centrale.

Corre l’obbligo segnalare che quel che è certo è che l’iniezione di liquidità servirà a salvare le aziende ed il tessuto economico del Paese solo nella misura in cui arriverà subito (si è anzi già in grave ritardo, atteso che siamo alla IV settimana di lockdown totale), per prevenire lo stallo della filiera dei pagamenti e le sue già paventate – da tutti gli addetti ai lavori – conseguenze.

Va da sé che “obbligare” le banche a valutazioni di merito creditizio, moltiplicate per la pioggia di richieste che già stanno arrivando “al buio” da parte delle aziende, in un contesto in cui gran parte degli organici delle banche si interfacciano da remoto, potrebbe creare i presupposti per una versione bancaria – ma dai riflessi ben più drammatici – della “Caporetto” già fatta registrare dall’INPS lo scorso 1° aprile, con dilatazione anche significativa dei tempi di erogazione delle linee di credito, soprattutto nei confronti dei soggetti che ne avrebbero più velocemente bisogno oggi, per non dire ieri !

Ci si augura di cuore che il testo definitivo del decreto legge sia scritto con le professionalità e le competenze che la materia e la situazione emergenziale richiedono !

Relativamente alle imprese di medio/grandi dimensioni (dai 500 dipendenti in su), sembra oramai quasi certo che sarà la SACE (e non quindi MCC che si potrà così concentrare solo sulle PMI) a dover ricevere dalle banche le richieste della garanzia pubblica a fronte dei finanziamenti per le imprese di grandi dimensioni.

In altri termini, con il DL Aprile, dovrebbe essere istituito presso la SACE un Fondo per le c.d. MidCap (aziende di medio/grandi dimensioni), della stessa natura del Fondo per le PMI istituito presso Medio Credito Centrale.

Anche il Fondo SACE per le MidCap garantirà le banche, fino ad un massimo del 90% della linea di credito concessa, in questo caso con valutazione del merito di credito.

Per i dettagli – e le certezze – dovremo aspettare la pubblicazione del “DL Aprile” in Gazzetta Ufficiale !

Il DL Aprile in merito agli aspetti fiscali / scadenze.

Oltre agli aspetti in materia di veicolazione di finanza alle imprese, questo secondo decreto “Cura Italia” dovrà necessariamente tornare ad occuparsi di scadenze fiscali.

Delle prossime scadenze di versamento, infatti, le uniche che risultano attualmente rinviate sono quelle delle ritenute fiscali, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria relativi al mese di marzo, per altro limitatamente alle agenzie di viaggio e turismo, ai tour operator e agli ulteriori soggetti operanti nei settori “maggiormente esposti”, di cui alle lettere da a) a r) del comma 2 dell’art. 61 del DL 18/2020.

Per tutto il resto (e per tutti gli altri), la scadenza del 16 aprile incombe, così come, per tutto e su tutti, incombono quella del 16 maggio (quando scadrà anche la prima delle quattro rate dei contributi previdenziali sul “minimale obbligatorio” dovuto da artigiani e commercianti), del 16 giugno e, soprattutto, quella del 30 giugno con i saldi e acconti IRPEF/IRES/IRAP e relative imposte sostitutive, nonché con l’acconto IMU.

PS. Interventi allo studio per la liquidità delle imprese del Lazio.

Il Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ha presentato nei giorni scorsi un pacchetto di interventi (ovviamente di modesta entità e che andranno, di certo, in esaurimento il primo giorno di loro attivazione) tagliati su misura per la liquidità delle aziende e degli studi professionali che operano nel Lazio. Tra le novità, ancora in fase di studio, un “contributo a fondo perduto” per gli affitti dei locali di commercianti e artigiani in seguito alla serrata imposta dalle norme anti Covid 19 (previsto uno stanziamento di euro 23kk, cui si potrebbe aggiungere un contributo a fondo perduto della Camera di Commercio di Roma).

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